La carpa ha un corpo tozzo e 4 barbigli sulla bocca. Può raggiungere 120 cm di lunghezza e 40 kg di peso. Scaglie grandi e cicloidi, pinna dorsale lunga.

↗ Carpa comune su Wikipedia.

Onnivora, si nutre di invertebrati del fondo (bentonici), vegetazione acquatica e detrito organico.

La carpa ha origine nell’Eurasia. In Europa occidentale è presente da circa 2 000 anni: probabilmente introdotta già in epoca romana come pesce da allevamento.
Nel tempo ha acquisito grande importanza in acquacoltura grazie alla sua capacità di adattarsi a diversi ambienti.
Dal XIX secolo in poi è stata introdotta intenzionalmente (per pesca, allevamento o “sport”) praticamente su tutti i continenti, diventando una delle specie d’acqua dolce più diffuse al mondo.
Attualmente in molte zone fuori dal suo areale originario si è naturalizzata: in Europa, America del Nord, Australia e Asia dove non era originaria; in questi contesti spesso si considera una specie esotica.
Oltre alle popolazioni selvatiche, esistono numerose linee allevate e varietà (forme “scale-carp”, “mirror carp”, “koi” per acque ornamentali), frutto di millenni di domesticazione e selezione artificiale.
In Italia è una pecie introdotta, ormai comune.

↗ Carpa comune su iNaturalist.

Ottima capacità di adattarsi a diversi ambienti: acque lente, laghi, canali e fiumi con acque calme.
Preferisce fondali fangosi e ricchi di vegetazione. Resiste a bassi livelli di ossigeno.

Questa specie può superare i 40 anni di età.