Descrizione |
Salamandra di piccole dimensioni dall'aspetto snello e
affusolato. Il dorso ha una colorazione scura: bruna o nera. Ruvido al
tatto e verrucoso, lascia intravedere macchie bianco-rosacee sulle zampe
e sulla coda. Dai fianchi sembrano emergere le costole. Il capo presenta
una caratteristica macchia chiara a forma di "v". Ha grandi
occhi neri con prominenti arcate sopracciliari.
Il ventre ha una colorazione vivace che distingue un individuo
dall'altro. La gola presenta una mezzaluna bianca
sotto il mento in contrasto col nero del collo. L'addome ha un disegno
caratteristico bianco con macchie nere molto strette. Dall'inguine fino alla punta
della coda, comprese le zampe, ha un colore rosso vivo.
Le zampe posteriori possiedono solo 4 dita al contrario di tutti gli altri
anfibi che ne hanno 5.
La femmina raggiunge i circa 11 cm di lunghezza, il maschio 8.
Le larve hanno piccole branchie esterne piumose. |
Alimentazione |
L'adulto si nutre di invertebrati,
principalmente anellidi (lombrichi), molluschi (limacce) e insetti che
cattura mediante la lingua lunga e appiccicosa.
La larva si nutre di piccoli vermi e insetti acquatici che cattura con
movimenti repentini del capo. |
Distribuzione |
Specie endemica dell'Italia sud-occidentale (diffusa
principalmente lungo il versante tirrenico dell'appennino, dalla Campania
centrale alla Calabria. Rara lungo il versante adriatico). Vedi note. |
Habitat |
La salamandrina prospera vicino a torrenti e ruscelli
con acqua fredda e limpida. Vive nascosta in boschi misti di caducifoglie.
Preferisce altitudini dai 300 metri agli 800 ma raggiunge anche i 1.300
metri. |
Riproduzione |
Nel periodo da aprile a maggio le femmine si recano alle
zone di deposizione (acque lotiche trasparenti e fredde, fontanili, piccole
raccolte d'acqua ai margini di ruscelli). Esse, probabilmente fecondate
dai maschi fuori dall'acqua tramite una spermateca, depongono circa 50
uova in grappoli che attaccano ad oggetti sommersi immergendosi in zone
dove la corrente non è troppo forte.
Uovo
di circa 2 mm con parte animale grigio bruna più scura e parte
chiara nutritiva. Involucro gelatinoso, trasparente e appiccicoso, di
circa 6 mm. Spesso è attaccato a piante o altro e ricoperto di
detrito fine. Si trova singolo o in gruppetti di poche dozzine. L'embrione
presto si muove con piccoli scatti della zona caudale ma anche quando
esce dall'involucro gelatinoso i movimenti sono molto limitati. In questa
fase sono ben visibili gli occhi e le branchie. |
La
Salamandrina dagli occhiali (conosciuta anche
come Salamandrina di Savi) è stata considerata
per molto tempo un'unica specie. Le recenti analisi genetiche hanno però
evidenziato grandi differenze tra le popolazioni del centro-nord e quelle
del sud Italia. Oggi quindi le popolazioni dell'Appennino tosco-emiliano,
laziale e del nord campania sono considerate appartenenti alla specie
Salamandrina perspicillata (Savi 1821). Le popolazioni
dell'Appennino Campano e calabrese sono considerate appartenenti alla
specie Salamandrina terdigitata (Bonnaterre 1789 o Lacepede
1788). Non è facile distinguere le due specie morfologicamente.
La Salamandrina dagli occhiali deve il suo
nome alla macchia rosacea, chiara, a forma di "V" presente sul
capo. E' un animale molto riservato, ha abitudini crepuscolari e notturne,
per cui non è facile da avvistare. Non sopporta le alte temperature
e va in estivazione rimanendo più attiva da settembre ad aprile.
Ha una lingua più lunga degli altri salamandridi italiani. Molto
riservata, esce dai propri nascondigli (tronchi marcescenti, buchi del
terreno o fessure delle rocce) solo di notte e in giornate piovose.
E' stata rinvenuta, a volte, in grotte.
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Esempio: 'Lazio, Monti Simbruini, 5/1/16 - .......'